Roberto Ruffilli
Senatore della Repubblica, stretto collaboratore
di Ciriaco De Mita e responsabile della Democrazia Cristiana per i
problemi dello Stato, fu ucciso il 16 aprile 1988 dalle Brigate
Rosse nella sua abitazione di C.so Diaz a Forlì.
La vita
Roberto Ruffilli nasce a Forlì il 18 febbraio 1937 e a
Forlì compie gli studi fino al raggiungimento della
maturità classica. Sotto la guida di maestri come Gianfranco
Miglio e Feliciano Benvenuti si laurea in Scienze Politiche
all'Università Cattolica di Milano. Nel 1976 vince il
concorso di Storia Contemporanea, disciplina che insegna presso
l'Ateneo di Bologna fino al 1987 quando ottiene il passaggio alla
cattedra di Storia delle Istituzioni Politiche. E' proprio questa
la materia che meglio esprime il suo interesse e la sua passione
per la politica.
All'interno della sua produzione è emblematico il convergere
dei suoi studi sulle vicende costituzionali coniugate al forte
interessamento per la trasformazione dei regimi democratici del
Novecento, filone all'interno del quale si inserisce il suo impegno
per l'avvio delle riforme istituzionali in Italia. Il suo pensiero
politico si sostanzia nel rifiuto di una strada necessariamente
conflittuale nella vita democratica del paese. Viceversa
'...è necessario l'accordo sulla definizione delle regole
del gioco democratico, un accordo che fissi le
responsabilità politiche per la progettazione del
cambiamento e le responsabilità sociali per la gestione dei
servizi, e che metta le une e le altre sotto il controllo
effettivo, elettorale e non, delle masse e consenta ad esse di
gestire direttamente i sacrifici per una nuova espansione'.
Ecco quindi l'idea centrale di Ruffilli professore e politico,
l'idea che vede all'interno del programma politico la restituzione
al cittadino del suo ruolo di arbitro nell'ambito di quella
democrazia partecipata che lo stesso Ruffilli aveva studiato e che
si stava impegnando a costruire quando le Brigate Rosse lo
freddarono il 16 aprile 1988 nella sua abitazione forlivese di
Corso Diaz.