Si parte da Rialto Piazza e si percorre l'antico Borgo
Ravaldino oggi Corso Armando Diaz. Il percorso si svolge nel centro
della città.
Itinerari dettaglio
Da Rialto Piazza, parte il secondo corso della città,
intitolato nel 1928 ad Armando Diaz. Anticamente, da una delle
principali famiglie che avevano qui le loro case, si chiamava Borgo
dei Merloni; ben presto, divenne però Borgo Ravaldino, dal
nome della località collinare verso la quale era piazzata la
Porta (abbattuta nel 1874).
Corso Diaz ha un andamento tortuoso, tipico della strada
medioevale, anche perché, con ogni probabilità,
condizionato al suo formarsi dal Fiume Rabbi che anticamente
entrava in città e attraversava la Piazza Saffi, all'altezza
dei portici del Palazzo Municipale.
Oggi, completamente ricoperto, il letto del fiume - che più
a monte è stato fatto confluire nel Montone - è
occupato dal cosiddetto 'Canale Ravaldino', le cui acque furono a
lungo usate per mandare i mulini operanti all'interno delle
mura.
All'entrata del corso, da Piazza Saffi, si possono osservare due
splendide arcate sulla sinistra, facenti parte del Palazzo del Podestà.
Proseguendo s'incontra il barocco Palazzo Orsi Mangelli, il nuovo Teatro Diego Fabbri e poco più avanti,
dalla parte opposta, il Palazzo 'delle vacche'. Poco più
avanti la chiesetta sconsacrata di Sant'Antonio Vecchio, bella costruzione
romanica del XII secolo, ripulita e restaurata, dopo essere
stata adibita agli usi più diversi, oggi Sacrario dei
Caduti.
Sempre sulla sinistra merita certamente un'occhiata la Chiesa di Sant' Antonio Abate in Ravaldino,
un tempo dei Padri Carmelitani Scalzi. Il progetto di Carlo
Cesare Scaletti fu ritoccato dall'architetto forlivese Giuseppe
Merenda, che ha improntato tutto il Settecento urbanistico
forlivese. Vi si conservano alcune preziose opere pittoriche,
fra le quali due tavole del XVI secolo: una Pietà
di Livio Agresti e una Visitazione di Marco
Palmezzano.
Al termine del borgo, s'erge l'imponente Rocca di Ravaldino, detta anche di Caterina
Sforza, che ne fu l'ultima e più illustre inquilina,
sfrattata - a colpi di cannone - da Cesare Borgia, il 12 gennaio
1500, dopo un accanito assedio e combattimento. Attualmente, pur
avendo subito massicci interventi di restauro, è aperta
solo in occasione di eventi.
A cura della Redazione di Turismo Forlivese, Piazza Saffi 8, 47121 Forlì - iat@comune.forli.fc.it - Tel. 0543 712362
Questo sito
NON utilizza alcun cookie di profilazione.
Il sito utilizza però cookie di terze parti, per la corretta funzionalità dell'applicativo google analitycs.
Proseguendo la navigazione del sito acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori
informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie dove sono specificate
le modalità per configurare o disattivare i cookie.
Maggiori informazioniChiudi