Il palazzo si affaccia su Piazza Aurelio Saffi ed è sede del
Municipio.
Indirizzo: Piazza A. Saffi, 8, 47121 Forlì (FC),
Italia Telefono: Comune di Forlì +39.0543.712111 Sito WEB:http://www.comune.forli.fc.it
Periodi di apertura
Sono consentite le visite di alcune sale, durante gli orari
d'ufficio e per i gruppi, su prenotazione.
Come arrivare
Situato in centro storico, il palazzo si affaccia sulla piazza
principale della città, Piazza Saffi.
Informazioni
Intorno al Mille il nucleo originario del palazzo era
costituito da un fortino, appendice della torre sulla riva del
fiume Acquaviva (Rabbi), a controllo della strada maestra. Nel
medioevo, fu sede degli Uffici della Gabella, di una segreteria, di
un corpo di guardia e di una stanza per il sale.
Dopo l'ampliamento dell'abitato verso il campo dell'Abate, al
primitivo nucleo si sovrappose il Pallatium Communis,
più volte ricordato nello Statuto della Città di
Forlì del 1359.
Allontanato Francesco Ordelaffi, infatti, nel 1360 il Cardinale Gil
Carrillo de Albornoz, s'insediò a Forlì e
ricostruì il Palazzo con una cancelleria, servizi e stalle
al piano terra, residenza e sala consiliare al piano nobile.
Partito l'Albornoz, dopo un breve periodo, tornarono gli Ordelaffi
che nel 1412 lasciarono le vecchie case nei pressi di Santa Croce
per trasferirvisi.
Nel 1459, sotto la Signoria di Cecco III e Pino III Ordelaffi, fu
ampliato il corpo meridionale e avanzata la facciata del palazzo
comunale oltre l'antistante canale di Ravaldino, ricoperto con il
marciapiede del portico che dall'ingresso si spingeva verso il
Ponte del Pane (Rialto di Corso Garibaldi). Confermato come
residenza signorile di Girolamo Riario e Caterina Sforza, il
Palazzo ospitò papi e reali. Conobbe poi un periodo di
decadenza quando un'ala fu utilizzata per il prelievo di materiale
di recupero destinato al rinforzo della cittadella e della
rocca.
Nel 1504, con il dominio dello Stato Pontificio, il Palazzo divenne
sede della Magistratura, mantenendo la vocazione
all'amministrazione delle funzioni pubbliche. Nel 1654 il Palazzo e
il portico vennero ampliati verso il Cantone del Gallo (inizio Via
delle Torri).
Dal 1757 al 1765, su incarico delle autorità comunali,
Antonio Galli Bibiena progettò e realizzò lo scalone
principale e la sala di rappresentanza (Sala del Bibiena),
la Sala del Consiglio Comunale, o Sala dei Fasti. Alle pareti sei
affreschi dello stesso autore, ma realizzati in gran parte dai suoi
allievi, in particolare dal forlivese Giuseppe Marchetti. Le opere
pittoriche sono abilmente inserite in un contesto archittetonico a
trompe-l'oeil, raffigurante colonne, balconi, balaustre, finestre e
cornici.
Il disegno dell'attuale facciata, opera degli ingegneri Gottardo
Perseguiti e Giovanni Bertoni, risale invece al periodo nel quale
fu Legato Pontificio il Cardinale Sanseverino (1812 - 1826): fu
completato il secondo piano con l'attico e il fastigio di bronzo
(fatto poi fondere durante la guerra per i cannoni) e venne
uniformata la facciata in stile neoclassico.
Al termine dello scalone uno stretto ballatoio conduce alla Sala
degli Angeli con i cinquecenteschi affreschi, purtroppo non del
tutto leggibili, di Francesco Menzocchi (1563). Costui aveva
precedentemente lavorato anche all'antica sala consiliare e alla
sala dei Donzelli (ex Camera delle Ninfe del XV secolo), e a
due grandi tele neoclassiche: a destra le Supplici Argive
di Girolamo Reggiani; a sinistra Leena si morde la lingua
di Paolo Agelli.
Gli attuali Uffici del Sindaco, appartamento del Podestà nel
periodo napoleonico, conservano affreschi di Felice Giani.
Nella parte posteriore dell'edificio, nella Piazzetta
detta 'della Misura' si trova l'elegante loggetta
quattrocentesca, riportata alla luce nel 1929 durante lavori di
ristrutturazione.
A cura della Redazione di Turismo Forlivese, Piazza Saffi 8, 47121 Forlì - iat@comune.forli.fc.it - Tel. 0543 712362
Questo sito
NON utilizza alcun cookie di profilazione.
Il sito utilizza però cookie di terze parti, per la corretta funzionalità dell'applicativo google analitycs.
Proseguendo la navigazione del sito acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori
informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie dove sono specificate
le modalità per configurare o disattivare i cookie.
Maggiori informazioniChiudi