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Santuario di Santa Maria delle Grazie a Fornò

santuario di Fornò





Dedicato alla Madonna, la costruzione fu iniziata nel 1450 per volere di Pietro Bianco da Durazzo ex corsaro divenuto eremita in seguito ad un evento miracoloso.


Il santuario fu poi affidato ai canonici lateranensi e successivamente soppresso da Napoleone, cadde in rovina fino al restauro del 1853-57 condotto da Giacomo Santarelli e per interessamento di Pio IX.





 


 

Indirizzo: Via del Santuario, 22, 47121 Forlì (FC), Italia
Per visite: suonare il campanello della comunità Papa Giovanni XXIII
Per informazioni: Don Mauro Ballestra 339 3315393, 0543 796064
Ingresso disabili: accesso da ingresso principale

 


Tariffa d'ingresso

Gratuito.

Come arrivare

Al Santuario si giunge dal casello dell'A14 di Forlì andando a sinistra poi girando nuovamente a sinistra su via Cervese in direzione Cervia; nei pressi di Carpinello, girare a destra in via del Santuario.

Informazioni

Il Santuario di Santa Maria delle Grazie è un grande edificio orientaleggiante a pianta circolare con cupola ottagonale, esercita un certo fascino, sia per il luogo dove sorge, sia per l'atmosfera di sacralità che vi si avverte. Il campanile è andato distrutto a causa della guerra. L’atrio davanti all’ingresso principale, a capriate, è decorato con affreschi del canonico lateranense Pietro da Bagnara. Sul frontone si erge invece la statua gotica in marmo della Madonna.


All’interno, sotto la cupola si trova l’edicola circolare con il fregio rinascimentale in cotto rifatto nel 1853 che rappresenta apostoli, dottori e santi. In basso, a sinistra rimane a ricordo della sua visita del 1507 il Ritratto di Giulio II. A destra invece si trova la tomba di Pietro Bianco (1479).


Una copia di una tavola del Perugino, la Famiglia della Madonna, si trova nel secondo altare di destra, mentre sull’altare centrale l’icona della Madonna Theotokos, in onore della quale Pietro Bianco costruì il Santuario. Nella parete dietro si trova invece il rilievo marmoreo rinascimentale della Trinità, forse di Antonio Rossellino o Agostino di Duccio. Sempre lì si trovava l’affresco del quattrocento del Presepio di Marco Palmezzano, dove si riconosce come sfondo la città di Forlì, ora staccato e conservato in Pinacoteca.

 

Ultimo aggiornamento domenica 16 ottobre 2022

 

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