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Santa Sofia

Il paese che sorge sulla Valle del fiume Bidente annovera numerosi ritrovamenti del periodo neolitico che attestano la presenza nel territorio di popolazioni dedite alla caccia. Abitata sin dalla preistoria, in epoca romana anche Santa Sofia come tutta l'Alta Valle del Bidente dovette far capo al centro di Mevanìola prima e alla potente abbazia di S. Ellero poi.


In epoca alto medievale si svilupparono sulle sponde del fiume Bidente gli insediamenti di Mortano (sulla destra) e di Santa Sofia (sulla sinistra). Nel XV secolo passò in parte sotto il governo dei Medici di Firenze, ad esclusione di Mortano che insieme alle vicine Civitella e Meldola, rimase sotto il dominio dello Stato della Chiesa. La denominazione fiorentina, tuttavia, non fu solo conquista militare, ma coinvolgimento culturale ad ogni livello, tanto da lasciare un'impronta indelebile.


Negli anni successivi (1548-1811), e fino alla costituzione del Comune, S.Sofia ebbe un'amministrazione comunale dipendente dalla podesteria di Galeata. Nel 1923, come altri paesi del versante romagnolo dell'Appennino toscano, è entrata a far parte della provincia di Forlì. In quella data fu decisa anche la fusione tra Mortano e S.Sofia.



Lungo il perimetro della piazza principale, Piazza Matteotti, affacciata sul greto del Bidente, si prospettano numerosi edifici, per buona parte ricostruiti dopo il terremoto del 10 novembre 1918. Questa parte del paese è conosciuta come la 'piccola Firenze' dove si trovano la Torre Civica, il Palazzo Comunale, ex Crisolini Malatesta, e l’Oratorio del S.S. Crocifisso, o del Gonfalone, commissionato dalla famiglia Giorni, risalente al XVI secolo, ricostruiti dopo il terremoto del 1918.


Anticamente accanto all’oratorio era ubicato un ospedale. Secondo la tradizione sarebbe stato costruito proprio nel punto in cui fu ritrovato il suo prezioso crocifisso quattrocentesco trascinato da una distruttiva piena del Bidente. Palazzo Giorni, che oggi ospita un istituto di credito, fu costruito dalla famiglia Mortani intorno al XVII secolo con elementi tardo barocchi evidenti soprattutto nei prospetti, ha, sul retro, un bel giardino trasformato in parco pubblico.


Santa Sofia fa parte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e sede della Comunità del Parco. Da segnalare anche l'attenzione verso la musica (Banda comunale Roveroni, presenza di un cospicuo numero di gruppi musicali emergenti) e verso l'arte contemporanea (Galleria d'arte contemporanea 'Vero Stoppioni', Parco di sculture all'aperto nell'alveo del Bidente, Premio Campigna




Altitudine: 257 mslm
Abitanti: 4.231 abitanti
Superficie: 14586 kmq


Come arrivare

Santa Sofia dista da Forlì circa 40 km, percorrendo la Strada Provinciale n. 4 del Bidente.


 Per informazioni turistiche


Indirizzo: UIT di Santa Sofia - Via Nefetti, 3
Tel: +39.0543.970249
Fax: +39.0543.970014
Mail: cv.santasofia@parcoforestecasentinesi.it;
WEB: http://www.comune.santa-sofia.fc.it; http://www.parcoforestecasentinesi.it - http://www.visitsantasofia.it/it/

Notizie aggiuntive

Santa Sofia è uno dei 12 Comuni del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e sede della Comunità del Parco. Centro di attività legate a forestazione, agricoltura, allevamento, artigianato, nonchè al comparto agro-industriale.



Il Comune di Santa Sofia fa parte anche dell'Associazione Città Slow con due presidi Slow Food: Formaggio “Raviggiolo” e carne di Razza Bovina Romagnola. Info: www.cittaslow.org/citta/santa-sofia


Ultimo aggiornamento venerdì 11 novembre 2022

 

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