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Immagine copertina Impronte d'arte

Impronte d'Arte

Alcuni itinerari alla ri-scoperta della città

 

Forlì, Città d’Arte. Ma non solo. Una città che negli ultimi tempi ha conosciuto una rapida evoluzione, accogliendo al suo interno un flusso di cambiamenti significativi: costruzione di nuovi edifici, restauro e valorizzazione di monumenti importanti quali San Domenico e Palazzo Gaddi, attivazione del nuovo polo universitario e, infine, realizzazione di un piano di sviluppo per le principali attività economiche inserite in un rinnovato contesto urbano, anche attraverso il recupero architettonico delle aree dismesse.
Ed è proprio in questo contesto che avviene la ri-scoperta: un’accresciuta sensibilità verso il patrimonio artistico, architettonico e culturale per poter ri-vivere Forlì nella rinnovata dimensione urbana. Per le sue caratteristiche peculiari Forlì - decisamente a misura d’uomo - si mostra al visitatore attraverso una serie di itinerari poco impegnativi dal punto di vista logistico, ma squisitamente articolati nella scoperta di tesori d’arte, autentiche testimonianze di una ricchezza storica e culturale degna della massima attenzione.
Gli itinerari qui proposti nascono dalla volontà di riconoscere alcuni tematismi negli angoli e nei monumenti della città con funzioni e generi architettonici ben distinti - architettura religiosa, architettura residenziale, architettura del ventennio - e alcuni percorsi alternativi - rivisitazione della tradizione attraverso eventi popolari, riscoperta della città sotterranea, conoscenza dei valori e dei prodotti artigianali. Nulla vieta tuttavia di "incrociare" i nostri suggerimenti e di spaziare all’interno di Forlì, abbinando a piacere mete e destinazioni, anche alla luce delle iniziative culturali che con crescente frequenza animano la città.

 

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La Valle del Bidente

La Valle del Bidente

Itinerari alla scoperta del territorio forlivese

 

Dal mare alle colline fino all’Appennino le terre di Forlì sono un rincorrersi di natura e di cultura, sono un susseguirsi di sorprese legate all’ingegno degli uomini che le abitarono e ai diversi ambienti che le formano. Terre ideali dunque per costruirvi ville e giardini, dimore private ed esclusive, palazzi antichi e teatri storici, rocche e castelli, pievi e abbazie, inseriti nel paesaggio ora con discrezione e armonia, ora quasi con prepotenza. Ogni vallata del forlivese è qualificata da architetture piene di nobiltà anche quando si presentano in forme semplicissime e da palazzi e residenze di ogni stile. Questa guida vuole essere uno strumento utile e gradevole per la conoscenza e la fruizione turistica del patrimonio storico-architettonico attraverso un filo conduttore in grado di snodarsi trasversalmente nella complessa trama dell’entroterra forlivese, certo senza la pretesa dell’esaustività, ma con il proposito della chiarezza.
Ognuno dei monumenti presentati è stato schedato individualmente per sottolineare sia l’epoca storica di appartenenza sia alcuni aneddoti o particolari architettonici che lo hanno contraddistinto nel tempo, con l’intento di avvicinare il lettore e il turista non solo alla bellezza dei luoghi, ma anche alla loro storia. Accanto alle notizie che riguardano tali patrimoni suddivisi valle per valle e paese per paese, compaiono anche le indicazioni per godere al meglio delle opportunità offerte dall’entroterra: ecco allora le notizie sinteticamente raccolte all’interno di una sezione intitolata - da non perdere - riguardanti altri tesori d’arte fruibili in loco o nei dintorni, gastronomia, prodotti tipici, artigianato, eventi, le occasioni per tornare ed altro ancora. Una finestra di approfondimento, inserita al termine di ogni vallata e intesa a rievocarne personaggi illustri o presentarne nel dettaglio alcuni musei (collocati perlopiù all’interno di alcuni edifici storici), completa la descrizione dei monumenti presentati e apre ad un autentico itinerario dell'architettura di "delizia" che dagli ozi della campagna e dai luoghi di preghiera perviene ad ambienti mondani o a paradisi di benessere.
Questi luoghi di delizia rappresentano oggi un esempio di continuità storica, culturale e produttiva che le amministrazioni comunali sono impegnate a difendere e valorizzare con progetti sostenuti anche dall'Unione Europea. Da alcuni anni, alcune ville, dimore e castelli sono state restituite alla loro originaria bellezza ed altre ancora utilizzate come centri ricettivi, di ristorazione e sede di eventi culturali ed artistici.
Quello che segue rappresenta un invito al viaggio per invogliare il lettore a "sfogliare" alcune delle più interessanti testimonianze architettoniche che, a pochi passi dalla costa romagnola, non si immagina neppure di trovare...
La medievale Santa Sofia, sede della Comunità del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, tappa irrinunciabile, e fiorente centro di attività legate al turismo, in particolare grazie all’attrazione esercitata dalla Diga di Ridracoli. Galeata, tappa dell'antica via dei romei che conduceva i pellegrini verso Roma, con l’imponente abbazia di S. Ellero e il suggestivo borgo di Pianetto. Civitella di Romagna, con il Santuario della Beata Vergine della Suasia ed il Teatro Golfarelli, inserito all’interno del circuito dei teatri storici dell’Emilia-Romagna. Meldola, sorta nei pressi di un'antica villa di probabile epoca bizantina, a ridosso della città di Forlì, con la vivace stagione culturale promossa dal Teatro Dragoni ed il fornitissimo mercatino dell’antiquariato. Bertinoro, la mitica "terrazza di Romagna", nota non solo per la felicissima posizione panoramica ma anche per le pregiate produzioni vinicole e per il clima di ospitalità che subito si avverte inerpicandosi verso il paese. Forlimpopoli, che tradizionalmente viene annessa alla vallata, con le celebri rievocazioni gastronomiche promosse dalla Festa Artusiana che ogni anno, propone la rivisitazione de "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene", attirando un numero crescente di visitatori.

 

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La Valle del Montone

La Valle del Montone

Itinerari alla scoperta del territorio forlivese

 

Dal mare alle colline fino all’Appennino le terre di Forlì sono un rincorrersi di natura e di cultura, sono un susseguirsi di sorprese legate all’ingegno degli uomini che le abitarono e ai diversi ambienti che le formano. Terre ideali dunque per costruirvi ville e giardini, dimore private ed esclusive, palazzi antichi e teatri storici, rocche e castelli, pievi e abbazie, inseriti nel paesaggio ora con discrezione e armonia, ora quasi con prepotenza. Ogni vallata del forlivese è qualificata da architetture piene di nobiltà anche quando si presentano in forme semplicissime e da palazzi e residenze di ogni stile. Questa guida vuole essere uno strumento utile e gradevole per la conoscenza e la fruizione turistica del patrimonio storico-architettonico attraverso un filo conduttore in grado di snodarsi trasversalmente nella complessa trama dell’entroterra forlivese, certo senza la pretesa dell’esaustività, ma con il proposito della chiarezza. Ognuno dei monumenti presentati è stato schedato individualmente per sottolineare sia l’epoca storica di appartenenza sia alcuni aneddoti o particolari architettonici che lo hanno contraddistinto nel tempo, con l’intento di avvicinare il lettore e il turista non solo alla bellezza dei luoghi, ma anche alla loro storia. Accanto alle notizie che riguardano tali patrimoni suddivisi valle per valle e paese per paese, compaiono anche le indicazioni per godere al meglio delle opportunità offerte dall’entroterra: ecco allora le notizie sinteticamente raccolte all’interno di una sezione intitolata - da non perdere - riguardanti altri tesori d’arte fruibili in loco o nei dintorni, gastronomia, prodotti tipici, artigianato, eventi, le occasioni per tornare ed altro ancora. Una finestra di approfondimento, inserita al termine di ogni vallata e intesa a rievocarne personaggi illustri o presentarne nel dettaglio alcuni musei (collocati perlopiù all’interno di edifici storici), completa la descrizione dei monumenti presentati e apre ad un autentico itinerario dell'architettura di "delizia", che dagli ozi della campagna e dai luoghi di preghiera perviene ad ambienti più mondani e a paradisi di benessere. Così, accanto alle tappe tradizionali, il lettore potrà scegliere di ritirarsi per qualche giorno in un monastero o in un convento: l’Eremo di Monte Paolo, nelle immediate vicinanze di Dovadola, accoglie persone desiderose di vivere momenti di quiete e di raccoglimento spirituale. Questi luoghi di delizia rappresentano oggi un esempio di continuità storica, culturale e produttiva che le amministrazioni comunali sono impegnate a difendere e valorizzare con progetti sostenuti anche dall'Unione Europea. Da alcuni anni, alcune ville, dimore e castelli sono state restituite alla loro originaria bellezza ed altre ancora utilizzate come centri ricettivi, di ristorazione e sede di eventi culturali ed artistici.
Portico di Romagna, San Benedetto e Bocconi, borghi ad impianto medievale caratterizzati da tre livelli di sviluppo distinti ma tra loro collegati, sicuramente alcune fra le località più interessanti della Romagna toscana, con la Pieve di Santa Maria in Girone e i resti del poderoso castello dei Conti Guidi. Rocca San Casciano, che ogni anno con la Festa dei falò tramanda un rito di tradizione pagana infiammando il paese di fuochi e di feste in una disfida che vede impegnati i tre rioni Mercato, Buginello, Borgo. Dovadola, dominata dalla imponente mole della Rocca dei Conti Guidi, alla quale si oppone l’eremo di Monte Paolo, dove S. Antonio da Padova sostò a lungo in preghiera e luogo di pellegrinaggio. Castrocaro Terme e la medicea Terra del Sole, luogo di forte richiamo non solo per la presenza delle ben note terme, ma anche per la ricchezza dei monumenti che le caratterizzano e che ancora oggi rivivono i fasti passati grazie a prestigiose rievocazioni storiche - il Palio di Santa Reparata, le feste medievali - e ad altri eventi che sovente animano castelli e palazzi.
Quello che segue rappresenta un invito al viaggio per invogliare il lettore a "sfogliare" alcune delle più interessanti testimonianze architettoniche che, a pochi passi dalla costa romagnola, non si immagina neppure di trovare...

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La Valle del Rabbi

La Valle del Rabbi

Itinerari alla scoperta del territorio forlivese

 

Dal mare alle colline fino all’Appennino le terre di Forlì sono un rincorrersi di natura e di cultura, sono un susseguirsi di sorprese legate all’ingegno degli uomini che le abitarono e ai diversi ambienti che le formano. Terre ideali dunque per costruirvi ville e giardini, dimore private ed esclusive, palazzi antichi e teatri storici, rocche e castelli, pievi e abbazie, inseriti nel paesaggio ora con discrezione e armonia, ora quasi con prepotenza. Ogni vallata del forlivese è qualificata da architetture piene di nobiltà anche quando si presentano in forme semplicissime e da palazzi e residenze di ogni stile. Questa guida vuole essere uno strumento utile e gradevole per la conoscenza e la fruizione turistica del patrimonio storico-architettonico attraverso un filo conduttore in grado di snodarsi trasversalmente nella complessa trama dell’entroterra forlivese, certo senza la pretesa dell’esaustività, ma con il proposito della chiarezza.
Ognuno dei monumenti presentati è stato schedato individualmente per sottolineare sia l’epoca storica di appartenenza sia alcuni aneddoti o particolari architettonici che lo hanno contraddistinto nel tempo, con l’intento di avvicinare il lettore e il turista non solo alla bellezza dei luoghi, ma anche alla loro storia. Accanto alle notizie che riguardano tali patrimoni suddivisi valle per valle e paese per paese, compaiono anche le indicazioni per godere al meglio delle opportunità offerte dall’entroterra: ecco allora le notizie sinteticamente raccolte all’interno di una sezione intitolata - da non perdere - riguardanti altri tesori d’arte fruibili in loco o nei dintorni, gastronomia, prodotti tipici, artigianato, eventi, le occasioni per tornare ed altro ancora. Una finestra di approfondimento, inserita al termine di ogni vallata e intesa a rievocarne personaggi illustri o presentarne nel dettaglio alcuni musei (collocati perlopiù all’interno di edifici storici), completa la descrizione dei monumenti presentati e apre ad un autentico itinerario dell'architettura di "delizia" che dagli ozi della campagna e dai luoghi di preghiera perviene ad ambienti mondani e a paradisi di benessere. Questi luoghi di delizia rappresentano oggi un esempio di continuità storica, culturale e produttiva che le amministrazioni comunali sono impegnate a difendere e valorizzare con progetti sostenuti anche dall'Unione Europea. Da alcuni anni, alcune ville, dimore e castelli sono state restituite alla loro originaria bellezza ed altre ancora utilizzate come centri ricettivi, di ristorazione e sede di eventi culturali ed artistici. Premilcuore e l’atmosfera suggestiva della rievocazione storica della contesa dei castelli, ma anche sede di uno dei centri visita del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, meta irrinunciabile per gli amanti della natura incontaminata e della quiete dei boschi.
Predappio, dove accanto a esempi ben conservati di architettura del Ventennio, articolati in un autentico Museo Urbano, si ritrova l’atmosfera di raccoglimento all’interno della Chiesa romanica di San Cassiano in Pennino. Quello che segue rappresenta un invito al viaggio per invogliare il lettore a "sfogliare" alcune delle più interessanti testimonianze architettoniche che, a pochi passi dalla costa romagnola, non si immagina facilmente di trovare.

 

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La Valle del Tramazzo

La Valle del Tramazzo

Itinerari alla scoperta del territorio forlivese

 

Il Forlivese, grazie alla ricchezza di percorsi che si snodano al suo interno e dei paesaggi che lo colorano - veloce è in pochi chilometri il passaggio dalla pianura alla collina e da questa alla montagna - è territorio ideale per chi, in poche ore o nell’arco dell’intera giornata, voglia affrontare itinerari alternativi alla scoperta di paesaggi naturali inconsueti o per chi, alla ricerca di antichi luoghi di fede, voglia tuffarsi nel passato ripercorrendo le antiche vie dei pellegrini Romei e ritrovarsi in magici borghi dimenticati. Ogni vallata del forlivese è qualificata da architetture piene di nobiltà anche quando si presentano in forme semplicissime e da palazzi e residenze di ogni stile: questa guida vuole essere uno strumento utile e gradevole per la conoscenza e la fruizione turistica del patrimonio architettonico, attraverso un filo conduttore in grado di snodarsi trasversalmente nella complessa trama dell’entroterra, certo senza la pretesa dell’esaustività, ma con il proposito della chiarezza. Ognuno dei monumenti presentati è stato schedato individualmente per sottolineare sia l’epoca storica di appartenenza sia alcuni aneddoti o particolari architettonici che lo hanno contraddistinto nel tempo, con l’intento di avvicinare il lettore e il turista non solo alla bellezza dei luoghi, ma anche alla loro storia. Accanto alle notizie che riguardano tali patrimoni suddivisi valle per valle e paese per paese, compaiono anche le indicazioni per godere al meglio delle opportunità offerte dall’entroterra: ecco allora le notizie sinteticamente raccolte all’interno di una sezione intitolata - da non perdere - riguardanti altri tesori d’arte fruibili in loco o nei dintorni, gastronomia, prodotti tipici, artigianato, eventi, le occasioni per tornare ed altro ancora. Una finestra di approfondimento, inserita al termine di ogni vallata e intesa a rievocarne personaggi illustri o presentarne nel dettaglio alcuni musei (collocati perlopiù all’interno di edifici storici), completa la descrizione dei monumenti presentati e apre ad un autentico itinerario dell'architettura di "delizia" che, dagli ozi della campagna e dai luoghi di preghiera, perviene ad ambienti più mondani e a paradisi di benessere. Questi luoghi di delizia rappresentano oggi un esempio di continuità storica, culturale e produttiva che le amministrazioni comunali sono impegnate a difendere e valorizzare con progetti sostenuti anche dall'Unione Europea. Da alcuni anni, alcune ville, dimore e castelli sono state restituite alla loro originaria bellezza ed altre ancora utilizzate come centri ricettivi, di ristorazione e sede di eventi culturali ed artistici.
Ai confini con il territorio di Faenza, la Valle del Tramazzo comprende due soli comuni, Tredozio e Modigliana (di cui si hanno testimonianze fin dall’età preistorica e importante feudo dei Conti Guidi in epoca medievale), entrati a far parte della Provincia di Forlì- Cesena solo a partire dal 1923, dopo una lunga dominazione fiorentina. Due soli comuni in un territorio ricco di testimonianze architettoniche intercalato ad un suggestivo scenario naturale con possibilità di indimenticabili escursioni: di rigore, proprio lungo il crinale che suddivide la Romagna dalla Toscana, una digressione fino all’Eremo di San Barnaba a Gamogna, ove è perfino possibile ritirarsi per qualche giorno per condividere i ritmi della vita monastica, e all’Eremo di San Michele, a Trebbana, quest’ultimo provvisto anche di area attrezzata per la sosta dei camper.
Per non parlare delle sagre e delle feste che con frequenza animano il territorio. Insomma, la gamma delle possibilità è ampia, talmente ampia che, a volte, può succedere di deliziarsi pigramente di fronte a un piatto succulento o a una splendida vista panoramica dimenticandosi della destinazione finale? Quello che segue rappresenta un invito al viaggio per invogliare il lettore a "sfogliare" alcune delle più interessanti testimonianze architettoniche che, a pochi passi dalla costa romagnola, non si immagina neppure di trovare. I nostri sono solo suggerimenti, così come il mezzo scelto - in questo caso l’auto o la moto (per i più sportivi, gli itinerari proposti sono realizzabili anche in bicicletta; per i più arditi, perfino a cavallo, ovviamente rivedendo tappe e percorsi). Quello che non cambia è la bellezza di paesaggi, architetture, preziosi tesori d’arte e l’atmosfera di cose dimenticate.

 

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Ultimo aggiornamento domenica 17 aprile 2016

 

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