Borgo Cotogni è il più recente dei
quattro borghi cittadini e si è andato formando in epoca
medioevale, raggiungendo l'attuale conformazione alla fine del
Quattrocento.
Chiesa del Suffragio - Palazzo della Provincia - Chiesa di San
Pellegrino - Chiesa di Santa Lucia - Pinacoteca
Itinerari dettaglio
Partiremo da un punto che, dalla tradizione, ha mantenuto un
appellativo inspiegabile e singolare: il trebbo di
Mozzapiè, corrispondente all'incirca al sagrato della
Chiesa del Suffragio, attribuita al frate
gerosolimitano Giuseppe Merenda, vero protagonista del
rinnovamento architettonico e urbanistico nella Forlì del
Settecento.
Borgo Cotogni, da un antico 'fondo cotogneto' che sorgeva al
termine di Corso della Repubblica, è il più recente
dei quattro borghi cittadini pur formandosi in epoca medioevale, e
raggiungendo l'attuale conformazione alla fine del Quattrocento.
Non possiede perciò edifici monumentali di particolare
rilievo.
Imbocchiamo via Flavio Biondo, una breve strada sulla destra, per
giungere nella piazzetta intitolata al grande anatomista forlivese
Gian Battista Morgagni. Al centro risalta la
statua del Morgagni, un tempo custodita nell'immenso cortile
dell'adiacente Palazzo degli Studi, già della Missione,
ora della Provincia. Il monumento fu trasferito in luogo aperto
al pubblico in occasione delle onoranze al Morgagni del
1931.
Il maestoso Palazzo dei Signori della Missione o Palazzo
della Provincia, opera fra le più significative del
Settecento locale che ingloba una graziosa chiesetta barocca,
cui ha posto mano l'architetto Merenda, sorge di fronte a una
delle più amate chiese forlivesi: Santa Maria dei Servi o Basilica di San
Pellegrino.
Il tempio ha subito lungo i secoli vari rimaneggiamenti, ma
iniziando dallo stesso portale, sono rimaste tracce che
testimoniano l'antichità della sua nascita (1250 circa).
All'interno segnaliamo il sepolcro Numai, opera rinascimentale di
Tommaso Fiamberti e Giovanni Ricci; alcuni affreschi di maestri
forlivesi; un coro rinascimentale e uno splendido crocifisso
giottesco, per il quale la critica più recente ha fatto il
nome di Giuliano da Rimini.
A sinistra dell'Ospedale Morgagni, scendendo per via San Pellegrino
Laziosi, torniamo in Corso della Repubblica, giusto dinanzi alla
Chiesa di Santa Lucia (sec. XVII); nelle due
nicchie della facciata figurano le statue (scultori i fratelli
Graziani di Faenza) di San Giacomo Apostolo e San Francesco di
Paola, veri titolari della chiesa. All'interno, le statue dei
quattro Evangelisti di Giuseppe Trentanove e tele di artisti
locali dalla buona mano.
Di fronte alla chiesa troviamo il Palazzo del Merenda che per circa duecento
anni fu l'Ospedale della città ed è
architettonicamente opera pregevolissima e indiscussa di
Giuseppe Merenda che dal 1922 ospita le collezioni d' arte
civiche. Ricchissima di libri antichi, rari e di pregio la
Biblioteca Saffi; nello stesso Palazzo si trova anche parte
della Pinacoteca Civica "Melozzo degli Ambrogi",
nella quale figurano le grandi tele del sei-settecento della
Quadreria Pedriali: sono le opere di Francesco Albani, Andrea
Sacchi, Guido Cagnacci, Cristoforo Serra, Giovanni Francesco
Barbieri detto il Guercino, Benedetto Gennari, Carlo Maratta,
Carlo e Felice Cignani.
Uscendo ci si può dirigere verso il Piazzale della Vittoria,
inequivocabile esempio di ciò che fu il concetto della
grandeur mussoliniana, su cui si aprono il Viale della
Libertà e i Giardini Pubblici e parco della Resistenza
.
A cura della Redazione di Turismo Forlivese, Piazza Saffi 8, 47121 Forlì - iat@comune.forli.fc.it - Tel. 0543 712362
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