Dell'antica Chiesa di Santa Maria dei
Servi fatta edificare nell'ultimo quarto del XII secolo dalla
congregazione dei Servi di Maria, non rimane che il portale
esterno, in pietra e laterizio, dai tipici caratteri del
gotico padano, con la sequenza alternata di paraste e
colonnine chiusa da un sistema di capitelli su cui è
impostata l'ogiva poderosa.
La chiesa ha subito notevoli trasformazioni nel 1645 fino a
raggiungere lo stato attuale con gli interventi del 1750.
L'interno seicentesco, fortemente contrastante con l'austera
facciata in cotto, ha impianto basilicale a tre navate scandite da
pilastri. All'interno della navata destra il Monumento funebre a
Luffo Numai (1502), letterato e uomo politico, opera dei
lapicidi lombardi Tommaso Fiamberti (struttura) e Giovanni Ricci
(bassorilievi).
La terza cappella a destra è la settecentesca Cappella di
San Pellegrino, lussureggiante di marmi policromi e ori, progettata
da Giuseppe Merenda (1741-43): dietro l'altare, l'urna dove si
conserva il corpo di San Pellegrino, mentre sul fondo, la tela di
Simone Cantarini su disegno di Guido Reni Cristo crocifisso che
risana la gamba a San Pellegrino. Pregevole è il
quattrocentesco coro ligneo ad intarsi.
In fondo alla navata sinistra, una porta conduce alla trecentesca
Sala del Capitolo, ambiente tardomedievale a due vani,
restaurato nel Novecento che dal 1965 un Crocifisso,
affresco dalle linee grottesche attribuito a Giuliano da Rimini,
affreschi di Livio Agresti sui Fatti della vita di San
Pellegrino e una Madonna della Provvidenza.
Indirizzo: Via G. Mercuriali, 1, 47121 Forlì
(FC), Italia Telefono: +39.0543.34245 Fax: +39.0543.25643
Tariffa d'ingresso
Ingresso gratuito
Orario di apertura
Dal lunedì alla domenica dalle 8.00 alle 11.45 e 15.00
alle 18.30
Informazioni storiche
Il giovane Pellegrino Laziosi, ghibellino e di nobile famiglia,
si converte a seguito della predicazione a Forlì del priore
generale dell'Ordine dei Servi di Maria, il frate Filippo Benizi,
ed entra nell'ordine.
Nel 1325, colpito da una molestissima cancrena ad una gamba, doveva
subire l'amputazione dell'arto. La notte prima dell'operazione,
Pellegrino davanti al grande Crocifisso implorò con fede la
guarigione. Assopito, vide Gesù Crocifisso toccargli la
gamba piagata, guarendolo all'istante.
Tutti accorrevano dall'umile e santo frate per chiedere guarigioni.
Alla notizia della sua morte (1345) fu tanta la gente accorsa da
ogni parte per cui non fu possibile chiudere le porte della
città. Si ricorda la guarigione miracolosa di un cieco e di
una donna, posseduta dal demonio.
Il culto reso a Pellegrino Laziosi fu approvato nel 1609 da Paolo V
e Benedetto XIII, nel 1726, lo annoverò tra i Santi.
Rimane la sua biografia, scritta in latino trecentesco, poco dopo
la sua morte, da un confratello che lo conobbe personalmente. Fu
poi trascritta fedelmente in latino classico-umanistico nel 1483 da
Nicolò Borghese.
Tutti gli anni il 1° Maggio si ricorda la festa di San
Pellegrino con la Sagra dei Cedri, il frutto che per le
proprietà farmacologiche è diventato il simbolo del
Santo, venerato per le sue virtù terapeutiche.
Come arrivare
Facilmente raggiungibile in macchina e in autobus. A piedi, da
Piazza Saffi imboccare Corso della Repubblica e girare a destra in
via Flavio Biondo.
A cura della Redazione di Turismo Forlivese, Piazza Saffi 8, 47121 Forlì - iat@comune.forli.fc.it - Tel. 0543 712362
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