Della città medioevale, quella che
sopravvive alla stagione delle invasioni organizzandosi con il
fenomeno dell'incastellamento fino all'età comunale, a
Forlì rimane traccia perlopiù nei centri del potere
religioso e civile, l'abbazia, la pieve, il convento, la torre, il
palazzo comunale, il rivellino, infine, in alcune opere di
urbanizzazione come il canale di Ravaldino o il reticolo degli orti
di via Curte.
Basilica di San Mercuriale - Chiesa di Santa Maria dei Servi -
Chiesa di Sant'Antonio Vecchio - San Domenico
Itinerari dettaglio
Nell'antico Campo dell'Abate, sull'area che tra il IV e il V
secolo era occupata dalla Pieve di Santo Stefano, sorge la
Basilica di San Mercuriale (Piazza
Saffi).
Riedificata con impianto a tre navate tra il 1176 e il 1181 in
seguito a un incendio, fu ampliata nel corso del XV e XVI secolo.
In origine la facciata era dotata di un protiro che nel Trecento fu
sostituito da un nartece gotico, successivamente ridotto a due
cappelle laterali estroflesse, demolite nel 1646.
Il portale gotico in pietra rosa ospita, nella lunetta, il rilievo
del Sogno e adorazione di Magi (sec.
XIII), attribuito al Maestro del Mesi di Ferrara, un grande
testimone dell'ultima stagione di Benedetto Antelami, aggiornato
sulla cultura gotica delle corti nord-europee.
La lombardesca torre campanaria, coeva alla chiesa, sigla
inconfondibile il profilo della città con una spinta
verticale accentuata dalle lesene e dal puntale conico. L'interno
ha le proporzioni ampie e austere dell'impianto basilicale a tre
navate in laterizio e soffitto a capriate.
Dell'antica Chiesa di Santa Maria dei Servi, basilica di
San Pellegrino (Piazza Gian Battista Morgagni), fatta edificare
nell'ultimo quarto del XIII secolo dalla congregazione dei Servi
di Maria, non rimane che il portale esterno, in pietra e
laterizio, dai tipici caratteri del gotico padano con la
sequenza alternata di paraste e colonnine chiusa da un sistema
di capitelli su cui è impostata l'ogiva poderosa. La Sala
del Capitolo è l'unica testimonianza interna
tardomedioevale: documentata dagli inizi del XIV secolo assume
l'attuale impianto rettangolare con la volta a ombrello e
peducci in cotto nel secolo successivo. La Crocifissione
è attribuita a Giuliano da Rimini.
Appartiene, presumibilmente, alle imprese edili realizzate tra il
secolo XI e il XII la Chiesa di Sant'Antonio Vecchio (Corso Armando
Diaz). Dell'impianto romanico conserva l'esterno in mattone con
gli ornati ad archetti pensili, mentre gli affreschi della
facciata sono successivi: del XIII secolo La Madonna col
Bambino, greco-bizantina, della fine del secolo successivo
il lacunoso Miracolo di Sant'Antonio, di recente
recuperati e conservati presso la Pinacoteca civica.
Una delle fabbriche più significative dell'età
tardomedioevale è la Chiesa di San Giacomo Apostolo o dei
Domenicani (Piazza Guido da Montefeltro). Edificata nel
corso del XIII secolo, fu sede dell'ordine dei Domenicani, da
cui il nome più conosciuto di San Domenico. Soggetto
amministrativo delle vaste rendite fondiarie acquisite nel
tempo, fu uno dei cardini del sistema conventuale e del potere
economico della città.
Un vasto progetto di recupero ha interessato il complesso di San Domenico che oggi è
centro di cultura e sede dei musei cittadini.
C'è un pezzo di Forlì che si tramanda dall'età
longobarda nel toponimo e nell' organizzazione del territorio: sono
gli orti di Via Curte. Il nome della via indica la suddivisione in
lotti delle aree coltivabili e soggette a edificazioni di case
poderali. Questi piccoli poderi sono giunti ai giorni nostri
pressochè inalterati con le culture di piante perenni che si
perpetuano da secoli.
Tra le opere di urbanizzazione dell'età medioevale va
ricordato il Canale di Ravaldino, una complessa opera di
ingegneria per il controllo idrografico del fiume Rabbi che ha
convertito il fiume in collettore e motore degli opifici urbani.
Un tempo emerso per la gran parte, se ne conserva memoria nel
toponimo Rialto che sta ad indicare la zona di Piazza Saffi in cui sorgeva il Ponte del
Pane. Ora è possibile vederne l'unico sbocco a cielo
aperto in città, in via del Canale.
Modalità di svolgimento
Il turista che voglia effettuare questo itinerario deve
raggiungere Piazza Aurelio Saffi, ubicata al centro della
città, che è il punto di partenza per il percorso che
si snoda nel centro della città.
A cura della Redazione di Turismo Forlivese, Piazza Saffi 8, 47121 Forlì - iat@comune.forli.fc.it - Tel. 0543 712362
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